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Raccolta di collegamenti, in costante aggiornamento, con qualche motivazione che giustifichi il cliccarci sopra, suddivi per argomenti, ma non in ordine alfabetico

Ucraina

Left against the war (in inglese) un sito russo che propone una selezione di materiali contro l’invasione russa e il coinvolgimento della NATO, provenienti dalla Russia, dall’Ucraina e da altri paesi. (attualmente non è raggiungibile 26-2-2023)

Il Fronte Operaio dell’Ucraina ( Рабочий Фронт Украины) ha assunto posizioni riconducibili al disfattismo, da seguire. Qui (in ucraino) il suo sito https://rfu.red/ e il suo canale Telegram https://t.me/RFU_media . Qui (in inglese) la traduzione di due suoi articoli Left against the war . Qui (in italiano) la traduzione di un loro articolo https://pungolorosso.wordpress.com/2022/11/17/parole-dordine-diverse-per-una-sola-verita-fronte-operaio-dellucraina-m-l/

All’inizio della guerra gli anarco sindacalisti russi di К.Р.А.С.-М.А.Т. (Sezione dell’Associazione Internazionale dei Lavoratori (AIT) nella regione russa) hanno diffuso una presa di posizione disfattista. Qui (in russo) https://aitrus.info/node/5921. E’ stata tradotta in italiano da matrioska.info e la trovate anche nel nostro Ucraina: contro la guerra: DISFATTISMO! Aprile 2022

Notizie (note, articoli, filmati), con particolare riferimento alla Russia, ma anche all’Ucraina e spesso anche alle ex repubbliche del fu capitalismo di stato URSS, possono essere trovate sul canale Telegram https://t.me/matrioskainfo strumento del sito matrioska.info  curati da Yurii Colombo. Il canale Telegram e il sito, a un anno dall’inizio della guerrra in Ucraina, rimangono interessanti, ma purtroppo ormai sono scivolati su posizioni di sostegno alla “resistenza” in Ucraina in nome dell’avversione alla politica reazionaria russa, vista come nemico principale, come il “peggio”. Attaccando contemporaneamente quanti sostengono che il “primo nemico è in casa propria” (ossia, per noi, l’imperialismo italiano e la sua politica di sostegno all’Ucraina con la fornitura d’armi),  che così favorirebbero “umori” reazionari e isolazionisti o l’indifferentismo sulla fuoriuscita dalla guerra; prendendosela con coloro che sostengono “né con Zelenskij né con Putin”, ma non menzionado il più usato “nè con la Nato” che è sempre assieme agli altri due (sic!). (vedere ad es.: https://www.matrioska.info/attualita/politica/yurii-colombo-eppur-si-muove-a-un-anno-dallassalto-imperialista-in-ucraina  o https://t.me/matrioskainfo/3635) Posizioni ben distanti dall’interessante “Svoboda. Ucraina fra Nato e Russia dall’indipendenza a oggi” (Castelvecchi, 2022) in cui coerentemente erano spiegati il ruolo dell’Ucraina e la sua situazione di vaso di coccio tra Nato-USA e Russia.

Prima Guerra Mondiale

La barbarie della Prima Guerra Mondiale (e della guerra più in generale) è sepolta sotto tonnellate di retorica nazionalista e bellicista che ci dispensano destra, centro e “sinistra” (qui in Italia quando votano e finanziano le missioni militari all’estero e quando ricorre il 4 novembre). Ma il ricordo e le testimonianze della barbarie qualche volta emergono nelle pieghe di internet, facendoci percepire la necessità del disfattismo nelle guerre di oggi.

The Heritage of the Great War, un sito non proprio “ortodosso”, contro storicismo e fetecismo militare, che presenta una ricca raccolta di forto, di disegni, di testi,  di persone vittime della guerra, probabilmente unica. Un sito che non è “comunista”, ma sicuramente contro la guerra per quello che fa vedere. (inglese e olandese)

https://greatwar.nl/index.html

Sicuramente più istituzionale il sito del museo “Nei campi delle Fiandre”, ma anch’esso ricco di materiali, primo fra tutti l’elenco nominativo di 548.751 caduti nelle Fiandre, accompagnato da una serie di dati personali. (inglese, olandese, tedesco, francese)

https://namenlijst.org/publicsearch/#/search/language=en