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SOMMARIO ESAME DEL DDL 1660 “SICUREZZA”

Il governo Meloni si caratterizza per la continua emanazione di leggi che aumentano le pene previste dalle norme penali e che introducono nuovi reati. Si tratta di una sequela di misure di guerra ai poveri, ai lavoratori, giovani, donne, migranti e carcerati. Per i borghesi e i loro uomini politici, il governo fa il contrario: vedi l’abolizione del reato di abuso d’ufficio, via libera per nuovi affari e corruzione, e i progetti di alleggerimento dei controlli e delle pene in materia di infortuni sul lavoro.

Tra le numerose misure di terrorismo penalistico del governo Meloni, ricordiamo: la legge n. 162/2022, cosiddetta anti rave party; il famigerato decreto Cutro (d.l. n. 20 del 10/3/2023), codice di guerra ai migranti; il decreto Caivano, rivolto contro i minorenni delle periferie urbane e le loro famiglie; la legge n. 6/2024, che aggrava le pene per deturpamento e imbrattamento di cose altrui; e la legge n. 25/2024, che aggrava le pene per i reati di oltraggio, violenza o minaccia a pubblico ufficiale. Tuttavia, la fregola punitiva del governo reazionario e antiproletario non è stata placata da queste leggi ed ha prodotto un provvedimento molto più vasto: il disegno di legge (DDL) n. 1660, depositato il 22/1/2024 alla Camera con la firma dei ministri Piantedosi (interni), Nordio (giustizia) e Crosetto (difesa), e intitolato “Disposizioni in materia di sicurezza pubblica, di tutela del personale in servizio, nonché di vittime dell’usura e di ordinamento penitenziario”, più noto come DDL Sicurezza.

Esso serve: a punire in modo esemplare e mandare in carcere i lavoratori in sciopero, i senza casa che occupano alloggi, i giovani studenti e gli attivisti; a garantire i poliziotti che picchiano i manifestanti o i semplici cittadini; a coprire gli agenti provocatori infiltrati dai servizi in organizzazioni sindacali e politiche che il governo intende smantellare; a mettere i detenuti alla completa mercè dei carcerieri, stroncando qualsiasi loro protesta, anche pacifica. Ecco, in sintesi, gli articoli più significativi di questo provvedimento.

Art. 1 – Introduce i nuovi reati, puniti con pene fino a 6 anni, di detenzione e/o diffusione di materiale inerente la preparazione o l’uso di armi e sostanze pericolose utilizzabili per non meglio precisate finalità di terrorismo, anche internazionale.

Art. 7 – Prevede la revoca della cittadinanza italiana, entro 10 anni dalla sentenza definitiva, contro il cittadino condannato per terrorismo o eversione.

Art. 8 – Introduce nel codice penale il nuovo art. 634 bis, che punisce il reato di occupazione arbitraria di immobile destinato a domicilio altrui con la pena da 2 a 7 anni di reclusione sia per l’occupante sia per chi coopera con esso. La norma si aggiunge a quella prevista dall’art. 633 c.p., che punisce la occupazione abusiva di immobile, con la reclusione da 2 a 4 anni. Inoltre, viene introdotto nel codice di procedura penale il nuovo art. 321 bis, che dà alla polizia il potere di sgomberare immediatamente l’immobile occupato.

Art. 10 – Introduce il potere del questore di disporre contro il cittadino l’allontanamento da una determinata area urbana fino a 48 ore. Si può quindi immaginare l’uso che ne verrà fatto prima di manifestazioni e cortei sindacali e politici. Allarga i casi di emanazione del DASPO urbano fino a prevedere il DASPO giudiziario, disposto dal giudice quale condizione per la concessione della sospensione condizionale della pena.

Art. 11 – Ripristina la sanzione penale e non più amministrativa per il reato di blocco stradale. Introduce l’aggravamento della pena da 6 mesi a 2 anni a carico di coloro che effettuano un blocco stradale o ferroviario con il proprio corpo con più persone riunite. E’ il manganello giudiziario per farla finita con scioperi operai e manifestazioni non autorizzate.

Art. 12 e 13 – Sono norme mirate contro i Rom. Il primo abolisce l’obbligo per il giudice di rinviare la pena se la condannata è incinta o madre di un bimbo di età inferiore ad un anno, sicchè madre e figlio potranno finire in carcere a discrezione del magistrato. Il secondo punisce, con pene aggravate, non solo chi organizza l’accattonaggio, ma anche chi induca terzi a farlo.

Art. 14 – Introduce l’aumento di un terzo della pena prevista per i reati di violenza, minaccia, resistenza a pubblico ufficiale (già prevista da 6 mesi a 5 anni), se il fatto è commesso contro un ufficiale o agente di polizia, vietando al giudice di considerare prevalenti le circostanze attenuanti rispetto a tale nuova aggravante.

Art. 15 – Prevede che si proceda d’ufficio – e non più su querela di parte – nel caso di lesioni personali lievi o lievissime a danno di ufficiali o agenti di polizia in servizio, punite con pena da 2 a 5 anni.

Art. 20 – Autorizza ufficiali e agenti di polizia a portare armi senza licenza, anche quando non sono in servizio.

Queste tre norme corazzano e scudano l’azione violenta in servizio e l’eventuale uso di armi fuori servizio da parte di 300.000 ufficiali e agenti di polizia (provenienti da Polizia, Carabinieri, Finanza, Polizia Locale) contro i cittadini.

Art. 18 e Art. 25 – L’art. 18 introduce: a) la nuova aggravante del reato di istigazione a disobbedire alle leggi (art. 415 c.p., che prevede una pena fino 5 anni), se viene commesso all’interno di un carcere dai detenuti o anche mediante comunicazioni dirette a persone detenute; b) il nuovo art. 415 bis c.p., che punisce con la reclusione fino ad 8 anni “chiunque, all’interno di un istituto penitenziario, promuova, organizzi o diriga una sommossa con atti di violenza o minaccia, di resistenza anche passiva all’esecuzione degli ordini o con tentativi di evasione, commessi congiuntamente da tre o più persone”. Le pene possono essere aumentate, in determinati casi (lesioni personali, uso di armi, ecc.) fino a 20 anni. L’art. 25 completa le suddette norme con la previsione dell’esclusione dei detenuti istigatori ribelli (anche passivi!) dai benefici penitenziari, equiparandoli a mafiosi e terroristi.

Art. 19 – Applica quanto previsto dall’art. 18 per i detenuti in carcere contro i migranti ristretti nei CPR, confermandone la natura carceraria.

Questa normativa annulla qualsiasi diritto dei detenuti e li annichilisce ad esseri senza dignità, sottoposti all’imperio e arbitrio assoluti e al ricatto permanente del personale penitenziario.

Art. 23 – Il governo Renzi aveva già concesso, con il decreto-legge n.7/2015, ai funzionari e agenti dei servizi segreti, infiltrati in associazioni terroristiche o eversive, l’immunità penale nel caso di compimento di reati associativi per finalità di terrorismo. La norma, che era transitoria e più volte prorogata, diventa ora permanente e prevede l’estensione dell’immunità penale per la direzione ed organizzazione di associazioni terroristiche, anche internazionali, ed eversive dell’ordine democratico, nonché nel caso di fabbricazione o detenzione di ordigni o di materiale con finalità di terrorismo. Si passa così dalla figura dell’agente infiltrato a quella dell’agente provocatore, o – peggio ancora – dell’organizzatore di attentati e stragi.

Concludendo questo sommario esame, possiamo affermare che il DDL Sicurezza è il più duro e spietato provvedimento penalistico congegnato dal Governo Meloni, per l’entità delle pene introdotte con nuove figure di reato e per l’aumento di quelle già previste da leggi precedenti. Esso corona un biennio di intensa attività legislativa ispirata dalla logica dell’ultrapenalismo carcerario, modello autoritario di gestione-repressione dei conflitti sociali e politici tramite i poteri violenti e criminogeni concessi alle forze di polizia, che porta a sua volta a un nuovo modello autoritario di detenzione di una massa crescente di giovani, lavoratori, italiani ed immigrati, da educare mediante annichilimento. Esso mira a stroncare l’autonomia, l’iniziativa e l’organizzazione di lotta sui posti di lavoro; a terrorizzare gli studenti che si battono contro il modello militaristico della scuola propugnato dal ministro Valditara; a castrare i movimenti sociali e la resistenza nei quartieri popolari contro le ingerenze e i controlli di polizia.

Il DDL Sicurezza costituisce una tappa verso una più vasta offensiva statale (governo-parlamento-magistratura) contro i movimenti di lotta, gli organismi sociali, sindacali e politici proletari, contro l’ipotesi stessa di organizzazioni politiche comuniste e rivoluzionarie, che i reazionari al potere e i loro sedicenti oppositori conducono da tempo sul piano ideologico, preparando ulteriori strumenti penali.

Materiali sul  DDL

CONTRO IL DDL 1660 “PIANTEDOSI, una presa di posizione del Centro di Documentazione sul DDL1660 (qui)

 

L’APPELLO DELLA RETE LIBERI/E DI LOTTARE – FERMIAMO INSIEME IL DDL 1660, con le proposte di mobilitazione contro il DDL (coordinamenti locali, manifestazioni, scioperi) (qui)

 

Tutti e tre documenti, in un unico pdf (qui)

 

Il podcast del seminario dell’8 settembre a Roma organizzato dalla Rete Liberi/e di lottare (qui)

 

Il testo del DDL 1660  (qui)

 

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CONTRO IL DDL 1660 “PIANTEDOSI”

La discussione parlamentare del DDL 1660 “Piantedosi” riprende il 10 settembre. E’ il più duro e spietato provvedimento penalistico del governo Meloni per l’entità delle pene e le nuove figure di reato. Il DDL è un’accelerazione nella restrizione degli spazi di agibilità sociale, sindacale e politica del proletariato, una tappa verso una più vasta offensiva repressiva statale.

 

Prime iniziative e proposte contro il DDL

domenica 8 settembre ore 10:00

Roma, seminario sul DDL con esperti di diritto (Livio Pepino, Marina Prosperi, Eugenio Losco, l’Osservatorio repressione) per un’analisi approfondita del decreto, organizzata dalla Rete Liberi/e di lottare. Fermiamo insieme il DDL 1660.

presso il Csoa Ex-Snia, via Prenestina 173, che si raggiunge in pochi minuti dalla stazione Termini, con i tram 14 o 5 (la fermata è proprio davanti il Centro sociale)

il seminario sarà seguibile anche on line, per ottenere il link scrivere qualificandosi a fermiamoidecretisicurezza@gmail.com

Milano, ascolto collettivo del seminario organizzato dall’Archivio Primo Moroni
presso CSOA Cox 18 via Conchetta 18 – Milano (MM2 Romolo, bus 90/91 e 47, tram 3)

 

Materiali sul  DDL

CONTRO IL DDL 1660 “PIANTEDOSI, una presa di posizione del Centro di Documentazione sul DDL1660 (qui)

 

SOMMARIO ESAME DEL DDL 1660 “SICUREZZA, un’analisi del Centro di Documentazione degli articoli del DDL (qui)

 

L’APPELLO DELLA RETE LIBERI/E DI LOTTARE – FERMIAMO INSIEME IL DDL 1660, con le proposte di mobilitazione contro il DDL (coordinamenti locali, manifestazioni, scioperi) (qui)

 

Tutti e tre documenti, in un unico pdf (qui)

 

Il podcast del seminario dell’8 settembre a Roma organizzato dalla Rete Liberi/e di lottare (qui)

 

Il testo del DDL 1660  (qui)

 

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BENVENUTI ALL’INFERNO – WELCOME TO HELL

Il sistema carcerario israeliano quale rete di campi di tortura – The Israeli Prison System as a Network of Torture Camps

Quest’agosto B’Tselem, il Centro d’informazione israeliano per i diritti umani nei Territori Occupati, ha pubblicato il rapporto “Benvenuti all’inferno, il sistema carcerario israeliano quale rete di campi di tortura”.
Sotto in pdf la nostra traduzione in italiano della sintesi. Con la traduzione trovate una nostra prefazione (anche in inglese) e una piccola segnalazione di articoli sul rapporto di B’Tselem.
Pensiamo possa essere un piccolo contributo di contro informazione per quanti, pur non leggendo l’inglese, si oppongono alla pulizia etnica ad altissima intensità, con tratti genocidari, in corso a Gaza dal 7 ottobre 2023 e, proprio in questi giorni, in via di estensione ai restanti Territori Occupati palestinesi.

This August B’Tselem, the Israeli Information Centre for Human Rights in the Occupied Territories, has released the report ‘Welcome to Hell, the Israeli Prison System as a Network of Torture Camps’.
Below in pdf the our Italian translation of the executive summary. With the translation you can find an our preface (also in English) and a small report of articles on B’Tselem’s report.
We think it can be a small contribution of counter-information for those who, although they do not read English, are opposed to the very high-intensity ethnic cleansing, with genocidal features, underway in Gaza since 7 October 2023 and, in these last days, being extended to the remaining Palestinian Occupied Territories.

qui la traduzione – here the translation: Benvenuti all’inferno

Gli originali li trovate a questi url / The originals can be found at these urls

https://www.btselem.org/sites/default/files/publications/202408_welcome_to_hell_eng.pdf

https://www.btselem.org/sites/default/files/publications/202408_welcome_to_hell_summary_eng.pdf

https://www.btselem.org/publications/202408_welcome_to_hell
(a questo url anche le testimonianze complete)

Questi i riferimenti di B’Tselem:

https://www.btselem.org/

Email: mail@btselem.org

 

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Ruolo dell’Italia nel nuovo disordine mondiale

Archivio Primo Moroni – Calusca City Lights – CSOA Cox 18
via Conchetta 18 – Milano (MM2 Romolo, bus 90/91 e 47, tram 3)

Mercoledì 17 aprile 2024, ore 21

 

L’unico deterrente è il disfattismo

 

Ruolo dell’Italia
nel nuovo disordine mondiale

 

29 MILIARDI DI EURO LA SPESA MILITARE NEL 2024

56 MISSIONI MILITARI ALL’ESTERO OLTRE 1,4 MILIARDI NEL 2023

 

a cura del
“Centro di documentazione contro la guerra”

 

qui il link al podcast dell’incontro

https://archive.org/details/ruolo-dell-italia-nel-nuovo-disordine-mondiale-17-04-2024

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Con quella faccia un po’ così … di noi che abbiamo visto Genova

Genova 2001: quello che è successo
il 20 e 21 luglio era ed è la democrazia


La proiezione al CSOA Cox 18 a Milano il 10 e l’11 aprile del film documentario su Carlo Giuliani “
Di vita non si muore, un altro mondo è ancora possibile?
” di Claudia Cipriani, ci ha ispirato alcune riflessioni sui fatti di Genova, che sono legati alla situazione attuale molto più di quanto si possa pensare.

Il binomio Genova 2001 & guerra non è una forzatura, perché la guerra, alla fin fine, è anche repressione, controrivoluzione preventiva. Al tempo stesso, la repressione è anche un preventivo inquadrare le masse verso la guerra. Eventi e attori dei fatti di Genova ci parlano dell’oggi.

Ne sono venute fuori quattro paginette, che potete trovare qui:

https://centrodidocumentazionecontrolaguerra.noblogs.org/files/2024/04/Genova-2001-oggi.pdf

Ai fatti di Genova 2001, il 20-7-2021 dedicammo un incontro. Il podcast potete ascoltarlo qui:

https://archive.org/details/genova-2001-quello-che-esuccesso-20-07-2021

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Disfattismo e antimilitarismo – Defeatism and anti-militarism

unica risposta di classe possibile alla guerra in Ucraina

Questo opuscolo, pubblicato nel giugno 2023, è tuttora attuale. Tanto più adesso che la UE ed i governi europei parlano apertamente del rischio di una guerra in mondiale e, “per prevenirla”, vorrebbero realizzare un riarmo generalizzato, continuano a fornire armai all’Ucraina e ad Israele, mandano le navi in missione nel Mar Rosso. Al suo interno:

Contro l’imperialismo russo. Contro il blocco imperialista USA – Europa – Nato. Contro il capitalismo Ucraino. Contro la prospettiva di guerra globale inter-capitalista, mondiale, aperta con la guerra “per procura” in Ucraina. Un processo verso la guerra globale, ma è iniziato. Il pericolo nucleare e la guerra in Ucraina. L’assuefazione alla guerra. La guerra in Ucraina non è una delle “tante” guerre. Opporsi all’interventismo dell’imperialismo italiano. “Antimilitarismo”, “internazionalismo” o … partecipazione alla guerra in Ucraina?

only possible class response to the war in Ukraine

This pamphlet, published in June 2023, is still timely. Particularly now that the EU and European governments are openly talking about the risk of a war in the world and, ‘to prevent it’, would like to carry out generalised rearmament, continue to supply arms to Ukraine and Israel, send ships on a mission to the Red Sea. Inside:

Against Russian imperialism. Against the U.S.-Europe-NATO imperialist bloc. Against Ukrainian capitalism. Against the prospect of global inter-capitalist, global war opened with the “proxy” war in Ukraine. A process toward global war, but it has begun. The nuclear danger and the war in Ukraine. The habituation to war. The war in Ukraine is not one of “many” wars. Opposing the interventionism of Italian imperialism. “Anti-militarism,” “internationalism.” o … participation in the war in Ukraine?

Potete scaricarlo qui / It can be downloaded here

Disfattismo e antimilitarismo, unica risposta di classe possibile alla guerra in Ucraina 
Defeatism and anti-militarism, Only possible class response to the war in Ukraine. (English)
Défaitisme et antimilitarisme, La seule réponse de classe possible à la guerre en Ukraine. (Français)
Defätismus und Antimilitarismus, Die einzige mögliche Antwort der Klasse auf den Krieg in der Ukraine. (Deutsche)
Defétismus a antimilitarismus, Jediná možná třídní odpověď na válku na Ukrajině. (Čeština)

Ringraziamo YS e TŘÍDNÍ VÁLKA # CLASS WAR # GUERRE DE CLASSE per le traduzioni https://www.autistici.org/tridnivalka/

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IL NUOVO DISORDINE MONDIALE AVANZA

Archivio Primo Moroni ─ Calusca City Lights ─ CSOA Cox 18
via Conchetta 18 – Milano (MM2 Romolo, bus 90/91 e 47, tram 3)

Sabato 2 marzo ore 17.30

 

IL NUOVO DISORDINE MONDIALE AVANZA

 

AUMENTO DEI CONFLITTI

Ucraina, Russia, Palestina – Israele, Mar Rosso – Yemen,
Libano, Tigray, Sudan, Siria, Iraq, Rojava, …

 

LE SPESE MILITARI IN CRESCITA

(USA 812, Nato-Europa – senza Turchia 313,
Cina 298, India 81, Russia 72, Miliardi di USD)

 

RUOLO DELL’ITALIA NEL NODO
MEDIORIENTALE E MEDITERRANEO

56 Missioni Militari all’estero oltre 1,4 miliardi nel 2023

 

IL DISFATTISMO

è l’unica possibilità per affrontare l’aut aut o socialismo o barbarie.

 

a cura del
“Centro di documentazione contro la guerra”

qui potete trovare il podcast dell’incontro

https://archive.org/details/il-nuovo-disordine-mondiale-avanza-02-03-2024

 

 

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23-2 Sciopero contro le guerre, 24-2 giornata internazionale di azione contro le guerre

Venerdì 23 febbraio sciopero generale contro le guerre

Sabato 24 febbraio giornata internazionale di azione contro le guerre del capitale

in Italia manifestazione nazionale a Milano, Piazzale Loreto ore 14:30

PARTECIPIAMO, MOBILITIAMOCI.

  Non siamo certo noi a poter garantire un’ampia partecipazione alle due giornate di mobilitazione contro la guerra indette per il 23 e il 24. Ma abbiamo dato la nostra adesione e invitiamo a parteciparvi, partendo dalla constatazione che, almeno qui in Italia, le iniziative antimilitariste e disfattiste contro la guerra in Ucraina sono andate via via scemando. Sempre rimanendo nel “Bel Paese”, ugualmente abbiamo visto scemare la partecipazione alle manifestazioni settimanali contro la pulizia etnica in corso a Gaza, in particolare modo dei militanti di origine italiana.

  D’altra parte non possiamo che registrare sconsolatamente come il “milieu”, genericamente definibile antagonista, sia in massima parte incapace di lavorare per dare vita ad un polo di aggregazione di una mobilitazione radicale e disfattista contro le guerre. Piuttosto che cercare di convergere su scadenze comuni a partire dalle guerre in corso in cui il capitalismo italiano è pressoché direttamente impegnato, con una scelta “bipartisan” di centro destra e centro sinistra, vediamo che ciascuno preferisce dedicarsi a mobilitazioni in proprio, meglio se locali e decentrate, di cui possa rivendicare l’unicità, la “rivoluzionarietà” e il copyright. Indubbiamente vengono sollevati temi importanti e necessari, come, a solo titolo di esempio, la militarizzazione delle scuole, le servitù militari, …. e pure condotte iniziative necessarie come il blocco del traffico d’armi nei porti, il boicottaggio di aziende collegate direttamente a Israele e alla sua apartheid, la mobilitazione contro fiere belliche, ….

  Ma “non si pensa in grande”, a collegare stabilmente temi e iniziative per cominciare a gettare le basi di una “cultura politica” disfattista e antimilitarista che vada oltre … i soliti noti.

  Per questo, invitandovi nuovamente a partecipare, perché in qualche modo la quantità di iniziative può favorire la loro qualità, facciamo seguire qualche ragionamento, veloce e sicuramente incompleto, sull’Ucraina e sulla Palestina (in coda una tabella sul traffico d’armi Italia – Israele).

…….

continua qui: La guerra che verrà: Due giornate di lotta contro le guerre, Ucraina, Palestina

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Contro la pulizia etnica della Palestina – fonti

Against the ethnic cleansing of Palestine – sources

 

Sotto l’elenco e i riferimenti di immagini, tabelle, pubblicazioni, siti  …. usati e/o citati nella relazione del 15-11-2023 / Below the list and references of images, tables, publications, sites …. used and/or quoted in the report of Nov 15th 2023

 

– Immagine a 360° della distruzione a Gaza / 360° picture of the destruction in Gaza:  da/from “Israel’s attacks on Gaza: The weapons and scale of destruction”,  Hanna Duggal, Mohammed Hussein, Shakeeb Asrar https://www.aljazeera.com/news/longform/2023/11/9/israel-attacks-on-gaza-weapons-and-scale-of-destruction

 

– Cartina dell’evoluzione della frammentazione e conquista sionista della Palestina dal 1917 / Map of the evolution of the Zionist fragmentation and conquest of Palestine since 1917, da/from Atlanteguerre (sotto/below, www.atlanteguerre.it/notizie/dossier-hamas-jihad-islamica-e-fatah-una-breve-guida/)

 

– Tabella degli uccisi (palestinesi e israeliani) dal settembre 2000 (IIª Intifada) al 6 ottobre 2023 / Table of the killed (Palestinians and Israelis) from September 2000 (2nd Intifada) until 6 October 2023 da/from “B’Tselem’s fatalities database” https://statistics.btselem.org/en/all-fatalities/by-date-of-incident?section=overall&tab=overview

 

– Tabella dei detenuti palestinesi (condannati o in attesa di giudizio, in detenzione amministrativa – senza accuse o condanna -, per ingresso “illegale” in Israele / Table of Palestinian detainees (convicted or awaiting trial, in administrative detention – without charge or conviction – for “illegal” entry into Israel) da/from  “B’Tselem’s Detainees and prisoners database”   https://www.btselem.org/statistics/detainees_and_prisoners

 

– Tabella sugli insediamenti di Israele in Cisgiordania / Table on Israeli settlements in the West Bank, da/from “Escalation Israele-Palestina: 12 grafici per capire come siamo arrivati fin qui” di ISPI

 

– Tabella delle vittime della guerra di Gaza / Table of victims of the Gaza war, da/from “Israel-Gaza war in maps and charts: Live Tracker” di AJLabs

 

– Mappa della frammentazione territoriale della Palestina con gli Accordi di Oslo / Map of the territorial fragmentation of Palestine with the Oslo Agreements, da/from “Conquer and divide” di B’Tselem
Mappa dinamica che illustra la frammentazione e l’espropriazione della Palestina dal 1967 ai nostri giorni, fondamentale.
Dynamic map illustrating the fragmentation and dispossession of Palestine from 1967 to the present day, fundamental.

 

– Gideon Levy, “Perché noi israeliani conviviamo con questa brutale realtà” / “Why we Israelis live with this brutal reality”, testo in italiano e video (inglese e sottotitoli francesi / Italian text and video (English and French subtitles) https://www.anbamed.it/2023/11/10/gideon-levy-perche-noi-israeliani-conviviamo-con-questa-brutale-realta/
(una fulminante dichiarazione dell’editorialista di Haaretz, gli israeliani convivono con questa realtà grazie a tre principi: il popolo eletto di Israele, la vittimizzazione degli israeliani, la disumanizzazione dei palestinesi)
(a fulminating statement by the Haaretz columnist, Israelis live with this reality thanks to three principles: the chosen people of Israel, the victimisation of Israelis, the dehumanisation of Palestinians)

 

–  video dove coloni e soldati israeliani torturano lavoratori di Gaza arrestati senza nessuna colpa, se non essere palestinesi. (23 secondi “pesanti”) / A video where Israeli settlers and soldiers are torturing Gaza workers arrested through no fault of their own, other than being Palestinian. (23 ‘heavy’ seconds)
 
Ilan Pappè, La pulizia etnica della Palestina, Roma, 2008. The Ethnic Cleansing of Palestine, 2007
Ilan PappèLa prigione più grande del mondo. Storia dei Territori Occupati, Roma, 2022. The Biggest Prison on Earth: A History of the Occupied Territories, 2016.
Ilan PappèCari amici israeliani, ecco perché sostengo i palestinesi, 11-10-2023, https://it.palestinechronicle.com/ilan-pappe-cari-amici-israeliani-ecco-perche-sostengo-i-palestinesi/
Lo storico israeliano che ha ricostruito la pulizia etnica della Palestina dal progetto iniziale del 1948 ai giorni nostri e di come Israele abbia trasformato Gaza e la Cisgiordania in una grande prigione a cielo aperto. / The Israeli historian who reconstructed the ethnic cleansing of Palestine from the initial project in 1948 to the present day and how Israel has turned Gaza and the West Bank into one big open-air prison.

 

Pagine Esteri, Guerra. Voci da Gaza, 10-11-2023
(traduzione / translation da/from Insaniyyat, Society of Palestinian Anthropologists)

 

Nadav Weiman (Breaking the Silence), But what’s actually happening on the ground?
(Sulla “Dottrina Dahiya”, il terrorismo di stato dell’esercito israeliano / On the “Dahiya Doctrine”, the state terrorism of the Israeli Arm)

 

Fronte democratico per la liberazione della Palestina, Movimento di resistenza islamica Hamas, Movimento del Jihad islamico, Fronte popolare per la liberazione della Palestina, Comando generale del Fronte popolare per la liberazione della PalestinaDichiarazione rilasciata dalle 5 forze della resistenza palestinese il 29 ottobre 2023
Statement issued by the 5 Palestinian resistance forces on 29 October 2023 https://www.lahaine.org/mm_ss_mundo.php/declaracion-publicada-por-las-5 (spanish)

 

Popular Front for the Liberation of Palestine – Central Media DepartmentThe Palestinian resistance in the Gaza Strip, with all its military wings, is fighting the battle according to a strategy designed to exhaust the enemy forces and achieve victory for our people. This war will not end except with a victory for the resistance, 10-11-2023, https://t.me/pflpgaza1/13432
Popular Front for the Liberation of Palestine – Central Media DepartmentThe PFLP calls on the Arab-Islamic Summit to make decisive and bold decisions to stop the aggression on the Gaza Strip, 11-11-2023, https://t.me/pflpgaza1/13437

 

HamasA Document of General Principles & Policies, 2017
il sito di Hamas non è più raggiungibile, il documento può essere trovato qui / the Hamas website is no longer accessible, the document can be found here https://palwatch.org/page/12202
Palestinian Media Watch: è un sito israeliano, contro i palestinesi / is an Israeli, anti-Palestinian site
Be Confident, Our People’Abu Obeida (portavoce delle / spokesman for the Brigate Al-Qassam), 28-10-2022, https://www.palestinechronicle.com/be-confident-our-people-this-is-what-abu-obeida-said-in-latest-statement/

 

Bezalel SmotrichIsrael’s Decisive Plan, 7-9.2017
(il “piano” di pulizia etnica dei palestinesi dell’attuale ministro delle finanze israeliano / the “plan” for the ethnic cleansing of the Palestinians by the current israeli finance minister)

 

Benjamin Netanyahu, sul diritto inalienabile ed esclusivo su tutto Israele del popolo ebraico, post su X del 18-12-2022, citato da Ori Givati (presidente di Breaking the Silence) in Ho combattuto per Israele, ora combatto per porre fine all’occupazione permanente dei Territori Palestinesi, 9-2-2023, https://centrodidocumentazionecontrolaguerra.noblogs.org/voci-da-israele-sulle-mobilitazioni-contro-netanyahu/. On the inalienable and exclusive right over all Israel of the Jewish people, post on X of 18-12-2022, quoted by Ori Givati (president of Breaking the Silence) in I fought for Israel, now I’m fighting to end the permanent occupation of the Palestinian Territories, 9-2-2023, https://www.thedailybeast.com/ex-idf-soldier-i-fight-to-end-israels-occupation

 

Yair Lapid, a capo dell’opposizione israeliana, sulla necessità di non dare l’uguaglianza nazionale agli arabi /  head of the Israeli opposition, on the need to not give national equality to the Arabs, citato/quoted in: B’Tselem,“Not a ‘vibrant’ democracy this is apartheid”, ottobre 2022, https://www.btselem.org/publications/202210_not_a_vibrant_democracy_this_is_apartheid

 

 
B’Tselem – The Israeli Information Center for Human Rights in the Occupied Territories
Pubblica un’enorme mole di notizie e dati contro l’occupazione israeliana / Publishes a huge amount of news and data against the Israeli occupation

 

Breaking the Silence
L’organizzazione dei veterani israeliani il cui obiettivo è porre fine all’occupazione dei Territori / The organisation of Israeli veterans whose goal is to end the occupation of the Territories

 

Popular Front for the Liberation of Palestine – Central Media Department
Canale Telegram del Fronte Popolare di Liberazione Palestinese (arabo e inglese)

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Contro la pulizia etnica della Palestina – incontro

Archivio Primo Moroni ─ Calusca City Lights ─ CSOA Cox 18
via Conchetta 18 – Milano (MM2 Romolo, bus 90/91 e 47, tram 3)

Mercoledì 15 novembre 2023 ore 20.30

Contro la pulizia etnica della Palestina

Against the ethnic cleansing of Palestine
Contre le nettoyage ethnique de la Palestine

 

     L’ipocrisia occidentale, in questi giorni, ha raggiunto livelli e toni da vera e propria propaganda di guerra. Con il “la” dato dal sionismo e da Israele, “il mondo democratico” occidentale collabora a cancellare anche la sola esistenza dei palestinesi.

     Finge preoccupazione per le conseguenze sui “civili” con l’ingresso dell’esercito israeliano a Gaza, in realtà è impensierito dalla non remota possibilità che il conflitto si estenda oltre Gaza e la Palestina, divenendo un ulteriore fattore di disgregazione nel quadro del “nuovo disordine mondiale”.

Con un collegamento dalla Palestina

With a connection from Palestine – Avec un lien de la Palestine

 

a cura del “Centro di documentazione contro la guerra”

 

Qui trovate il link al podcast dell’incontro / Here is the link to the podcast of the meeting

https://archive.org/details/contro-la-pulizia-etnica-della-palestina-15-11-2023

Qui  i riferimenti di immagini, tabelle, pubblicazioni, siti usati nella relazione
Here the references of images, tables, publications, sites used in the report 

Against the ethnic cleansing of Palestine

Western hypocrisy these days has reached levels and tones of genuine war propaganda. With the word given by Zionism and Israel, the Western “democratic world” is collaborating in the erasure of the very existence of the Palestinians.

It feigns concern about the consequences for “civilians” of the Israeli army’s entry into Gaza, when in reality it is alarmed at the not inconsiderable possibility of the conflict spreading beyond Gaza and Palestine, becoming a further disruptive factor in the “new world disorder”.

 

Contre le nettoyage ethnique de la Palestine

L’hypocrisie occidentale, ces jours-ci, a atteint des niveaux et des tons de véritable propagande de guerre. Avec le «la» donné par le sionisme et Israël, le «monde démocratique» occidental collabore à l’effacement de l’existence même des Palestiniens.

Il feint de s’inquiéter des conséquences sur les «civils» de l’entrée de l’armée israélienne à Gaza, alors qu’en réalité, il s’alarme de la possibilité non négligeable que le conflit s’étende au-delà de Gaza et de la Palestine, devenant un facteur de perturbation supplémentaire dans le «nouveau désordre mondial»

 

Nostri materiali sulla Palestina – Our materials on Palestine – Notre matériel sur la Palestine

17 -10-2023 Dalla parte delle masse palestinesi
https://centrodidocumentazionecontrolaguerra.noblogs.org/dalla-parte-delle-masse-palestinesi/

On the side of the Palestinian masses
https://centrodidocumentazionecontrolaguerra.noblogs.org/du-cote-des-masses-palestiniennes/

Du côté des masses palestiniennes
https://centrodidocumentazionecontrolaguerra.noblogs.org/on-the-side-of-the-palestinian-masses/

27-04-2023 La crisi israeliana nel terremoto sociale e politico dell’area euromediterranea cerniera del nuovo “disordine mondiale”. Intanto l’oppressione dei palestinesi continua …
https://archive.org/details/la-crisi-israeliana-nel-terremoto-sociale-e-politico-dellarea-euromediterranea-c
(podcast dell’iniziativa)

27-04-2023 Materiali preparatori e di informazione per l’incontro La crisi israeliana, Voci da Israele https://centrodidocumentazionecontrolaguerra.noblogs.org/materiali/la-crisi-israeliana/

21-04-2023 La crisi israeliana e la Palestina. Intervista a Michele Giorgio, corrispondente da Gerusalemme de Il Manifesto e direttore di Pagine Esteri.
https://archive.org/details/intervistaMicheleGiorgio21-4-2023
(podcast dell’intervista)

Febbraio 2021 Lettera Shministiyot 2021 in La guerra che verrà, La guerra che verrà Febbraio 2021
(pdf)

20/04/2018 Gaza. Rompere i muri d’una prigione a cielo aperto
https://cox18stream.noblogs.org/files/2018/04/GazaRompereIMuri_A_20-04-2018.mp3
https://cox18stream.noblogs.org/files/2018/04/GazaRompereIMuri_B_20-04-2018.mp3
(podcast dell’iniziativa)

 

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