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Contro il DDL 1660 “Piantedosi”

Da molto tempo si parla di moltissimi “diritti”, ma sempre e comunque non si deve mai parlare dei diritti dei lavoratori, come pure non deve essere sollevata la questione della continuativa e inesorabile restrizione degli spazi di agibilità sociale, sindacale e politica, cui da tempo assistiamo, operata dai governi di centro destra e centro sinistra. (L’attacco all’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori è stato fatto dal PD, il tentativo di criminalizzare le lotte degli operai della logistica, col tentativo di ottenere la condanna per danno all’azienda arrecati con gli scioperi è maturato nella medesima area).

Giova ricordare che l’Italia è il paese europeo in cui è più difficile scioperare grazie a leggi di regolamentazione e codici di “autoregolamentazione” imposti da Cgil-Cisl-Uil senza nemmeno consultazioni tra i lavoratori.

Centro destra e centro sinistra hanno via via inasprito il quadro legislativo contro le lotte dei lavoratori e contro le lotte sociali, ma oggi con il DDL 1660 Piantedosi, l’antiproletario governo Meloni fa fare un enorme salto in avanti al processo di restrizioni degli spazi di agibilità sociale, sindacale e politica. Questo DDL è una sorta di “precipitato” di tutta la legislazione antiproletaria di questo decenni, un disegno di aggravamento delle pene con evidenti fino terroristici contro tutti i fenomeni di risposta sociale in ogni ambito e campo della società.

Nel silenzio mediatico e politico che circonda il riavvio (10/9) del dibattito parlamentare sul DDL 1660 Piantedosi come Centro di Documentazione Contro la Guerra non possiamo che salutare con piacere l’iniziativa di costituire il coordinamento Rete Liberi/e di lottare – Fermiamo insieme il DDL 1660 (sotto trovate il manifesto e i riferimenti).

Ci preme sottolineare da un lato la necessità di partecipare, non per mera solidarietà, ma perché si tratta di un DDL destinato a modificare decondizioni di lotta in tutti i campi, rimanendo all’ambito della lotta contro la guerra, ad esempio, un blocco stradale per contrastare il carico di armi su una nave sarebbe e punito penalmente (non più penalmente) con una condanna a 6 mesi a 2 anni.

Dall’alto ci sembra fondamentale ribadire che questa lotta deve essere strenuamente impostata sulla difesa dell’agibilità sociale, sindacale e politica per il proletariato e che non debba assolutamente essere subordinata a piani di alleanze e mobilitazioni per la “difesa della costituzione repubblicana”, della “democrazia contro il fascismo”, che finirebbero per piegarla e farla fallire in una prassi subordinata di sostegno alla propaganda elettorale del e per il “campo largo”.

La lotta per difendere gli spazi di agibilità sociale, sindacale e politica del proletariato dovrebbe essere un elemento per contribuire a praticare l’autonomia di classe, non per negarla rimandandola ad un fantomatico secondo tempo destinato a non concretizzarsi mai.

Data la posta in gioco è necessario che contro il DDL 1660 Piantedosi non ci si limiti a mettere la propria firma in calce ad un appello, ma che ci sia un effettivo sforzo per coinvolgere non solo “i militanti che hanno già capito”, ma i lavoratori, a cominciare da quelli organizzati nei Sindacati di Base. Se non ci sarà un minimo di mobilitazione di massa, nelle piazze e non nelle aule parlamentari, il DDL non potrà efficacemente essere contrastato.

Per queste considerazioni a noi sembra particolarmente necessario quanto proposto nel punto 2 dell’appello, ossia costituire “… nel maggior numero di città possibile coordinamenti cittadini per organizzare iniziative territoriali, “di settore”, tematiche” che abbiano la funzione di far crescere e diffondere la conoscenza e l’opposizione al DDL.

In quest’ottica, rispetto al punto 3 dell’appello, ci sembra più utile una giornata nazionale di mobilitazioni locali (manifestazioni, presidi, ecc. a seconda delle possibilità) piuttosto che una manifestazione nazionale a Roma, per dare maggior diffusione e voce alla protesta.

Come Centro di Documentazione Contro la Guerra non siamo certo quelli che possano dare un contributo numerico alla mobilitazione, ma sul terreno che abbiamo delineato saremo ben disponibili a diffondere, controinformare, collaborare con le mobilitazioni contro il DDL 1660 Piantedosi.

Centro di Documentazione Contro la Guerra

5-9-2024