Dal passato della lotta tra le classi un’indicazione per il disfattismo contro la guerra dell’oggi
La pubblicazione del libro Il disertore, che con una lunga presentazione di Luca Salza, propone il discorso tenuto alla Camera da Francesco Misiano, allora deputato socialista, poi del PCd’I, il 12-7-1920 in propria difesa contro la richiesta di autorizzazione a procedere perché disertore nella Prima Guerra Mondiale, assieme alla testimonianza in sua difesa dell’altro deputato socialista Oddino Morgari, ci fornisce l’occasione per ritornare sulla questione della diserzione, del disfattismo, dell’internazionalismo e della guerra.
Temi che recentemente sono emersi nel dibattito politico per il crescere della renitenza e della diserzione in Ucraina e su cui siamo già intervenuti (vedi https://centrodidocumentazionecontrolaguerra.noblogs.org/diserzione-renitenza-disfattismo/) sostenendo la necessità di collegare l’atto “individuale” della renitenza e della diserzione all’atto “collettivo” della guerra di classe contro il capitalismo, per poter porre fine alla guerra imperialista o, se possibile, oggi, bloccare lo scivolamento verso di essa prima … che sia troppo tardi.
L’operato politico di Misiano, condensato nel suo discorso, che non è una richiesta di scuse o una giustificazione contro le accuse di vigliaccheria per aver disertato, ma un’aperta rivendicazione della partecipazione alla guerra di classe contro il capitalismo e, conseguentemente, alla lotta antimilitarista prima, durante e dopo la Prima Guerra Mondiale, è esemplificativo di come vadano tra di loro connessi gli aspetti dell’antimilitarismo proletario, di classe, rivoluzionario.
Misiano partecipa e organizza la mobilitazione contro la guerra a Napoli nel 1914, contro l’incombente minaccia del conflitto mondiale e in protesta per i proletari uccisi nella “settimana rossa” di Ancona. Ferroviere paga con il licenziamento la partecipazione alla lotta.
Licenziato politico il sindacato dei ferrovieri lo manda a Torino, dove organizza e partecipa anche qui alle agitazioni contro la guerra, sia essa combattuta a fianco di Austria, Germania e Russia o, come poi avvenne, a fianco di Francia, Inghilterra, USA. Repressione, morti proletari in piazza Castello, prigione per Misiano.
Entrata l’Italia in guerra nel 1915 viene chiamato alle armi, la sua prima decisione è quella di presentarsi in caserma, addirittura chiede senza successo di fare il corso ufficiali, per poter meglio propagandare e organizzare la lotta alla guerra, il disfattismo tra i proletari in divisa. Prigione, internamento manicomiale, restrizioni disciplinari ad personam, isolamento dagli altri soldati, prospettiva di essere mandato al fronte senza addestramento e farlo ammazzare subito dal nemico perché antimilitarista, lo spingono alla decisione di saltare il muro della caserma, di disertare, perché accettando di combattere, andando al fronte a queste condizioni, non potrebbe più svolgere la lotta disfattista contro la guerra.
Ripara in Svizzera dove nel movimento socialista continua la lotta disfattista, antimilitarista, con i socialisti (poi comunisti) che organizzeranno la Conferenza di Zimmerwald, contro la guerra, contro la capitolazione allo sciovinismo nazionalista di buona parte dei partiti socialisti europei che consegnarono al macello mondiale i proletari di tutti i paesi.
Dopo un fermo e con il rischio di essere arrestato nel 1918 abbandona la Svizzera, vorrebbe recarsi in Russia per dirigere, su invito di Angelica Balabanoff, il giornale per i volontari italiani del corpo di spedizione in Russia. Si trova in Germania, dove interviene a sostegno della guerra di classe tra i prigionieri di guerra italiani in attesa di rimpatrio.
Nel 1919 partecipa ai moti spartachisti e rimasto senza munizioni viene catturato a Berlino durante la difesa dalle “Freikorps” del Vorwarts (l’organo di stampa del Partito socialdemocratico tedesco), la cui sede berlinese fu occupata dagli spartachisti dal 6 al’11 gennaio 1919).
Scampato alla morte sul posto e poi alla detenzione rientra in Italia. Si reca a Fiume sempre nel 1919, dove vuole far insorgere la popolazione contro D’Annunzio e i suoi legionari. Il poeta ne richiederà l’uccisione con il ferro.
Primo eletto dei socialisti a Napoli, viene sottoposto ad attacchi squadristi e violenze di ogni genere, e sottoposto a procedimento per diserzione nonostante l’amnistia per i disertori del governo NItti, ma si sa, lui era Misiano, il disfattista.
Tralasciamo le ulteriori vicende terrene di Misiano che si concluderanno in Russia il 18-8-1936, dove per sfuggire alla repressione staliniana chiederà, senza successo, di essere inviato in Abissinia, per lottare contro l’imperialismo italiano.
Ci preme sottolineare come Misiano sia riuscito a coniugare la lotta antimilitarista disfattista prima e durante la guerra, la diserzione, e la partecipazione al tentativo rivoluzionario in Germania, la guerra di classe; come sia riuscito a dare concretezza alla lotta alla guerra.
La sua indicazione ci serve oggi, alla luce delle odierne condizioni, per ragionare su come intervenire per contrastare lo scivolamento nella guerra, per fare delle diserzioni in corso in Russia e in Ucraina uno strumento collettivo contro la guerra lì per tentare di bloccarla, qui per cercare di denunciarla e impedirla, ben sapendo che senza guerra di classe non è possibile.
In questo senso ha ragione Oddino Morgari quando sostiene nella sua testimonianza alla Camera a favore di Misiano: “… una cosa è certa, che l’atto del Misiano potrà col tempo moltiplicarsi e potrà aversi questo spettacolo di un intero esercito che non dirò diserta, perché non può adoperarsi questa parola per un caso collettivo, ma si rivolta contro la guerra, …” pp. 75-76
Francesco Misiano, Il disertore, prefazione di Luca Salza, Cronopio, agosto 2024, Napoli
Libreria Calusca via Conchetta, 18
Domenica 1 dicembre 2024, ore 17:00
presentazione del libro:
Francesco Misiano, il Disertore, Cronopio Edizioni
con il curatore Luca Salza
Note biografiche su Francesco Misiano
AA.VV., Francesco Misiano, www.quinterna.org/biografie/misiano_francesco.htm
Masi Giuseppe, Francesco Misiano, www.treccani.it/enciclopedia/francesco-misiano_%28Dizionario-Biografico%29/
Pantalone Sergi (a cura di), Misiano Francesco, in Dizionario Biografico della Calabria Contemporanea, Istituto Calabrese per la Storia dell’Antifascismo e dell’Italia Contemporanea & Centro ricerca sulle migrazioni https://www.icsaicstoria.it/dizionario/misiano-francesco/
Wikipedia, Francesco Misiano, https://it.wikipedia.org/wiki/Francesco_Misiano
Camera dei deputati, portale storico, Francesco Misiano https://storia.camera.it/deputato/francesco-misiano-18840626#nav
(solo dati anagrafici e di studio, e 38 interrogazioni e citazioni, non c’è l’intervento, solo un’interrogazione precedente sulla questione in cui Misiano chiede provocatoriamente:
« Il sottoscritto chiede d’ interrogare il ministro della guerra, per sapere, in relazione ad un telegramma indirizzatogli dall’Associazione liberale milanese e riprodotto dai giornali :
1° Da quale fronte ho disertato ;
2° Con quali nemici ho avuto rapporti ;
3° Da quale autorità giudiziaria militare sono stato condannato ed a quale pena.
« Misiano ».
LEGISLATURA XXV – T SESSIONE – DISCUSSIONI – TORNATA DELL’11 DICEMBRE 1919
Atti parlamentari, Camera dei Deputati, p. 161
https://storia.camera.it/regno/lavori/PDF/RI_LEG25/unica/00161.pdf)
Alcune segnalazioni del libro
Felice Cimatti, Il Coraggio della vigliaccheria. Il disertore Francesco Misiano, 18-11-2024
https://www.fatamorganaweb.it/francesco-misiano-il-disertore/
Intervista al curatore Luca Salza su Raiplay
Intervista al curatore Luca Salza sul canale Il Posto delle Parole
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